Le microplastiche, frammenti minuscoli di plastica inferiori a 5 millimetri, rappresentano una delle maggiori sfide ambientali dei nostri tempi. Questi inquinanti invisibili si trovano ormai ovunque: negli oceani, nei fiumi, nel suolo e persino nell’aria che respiriamo. Ma come si diffondono e quali soluzioni possiamo adottare per affrontare in generale il problema dei residui di plastica?
Una delle risposte potrebbe risiedere nei sistemi di trasporto con il vuoto per il riciclo delle microplastiche.
I vacuum conveyor CX di Vuototecnica possono oggi essere d’aiuto per aspirare e trasportare pneumaticamente i trucioli di plastica.
Alimentati con aria compressa, sfruttano il principio fisico dell’effetto Coanda per aspirare e convogliare l’aria ambiente come dei veri e propri moltiplicatori di portata: da un litro d’aria compressa consumata si possono aspirare e indurre quasi 4 litri d’aria attraverso la sezione principale del corpo in alluminio.
Non hanno parti in movimento, non generano calore nel loro funzionamento e sono dunque perfetti anche in ambienti di lavoro soggetti a pericolo d’incendio o deflagrazione.
Possono essere utili per trasportare per ampie tratte diversi tipi di materiali: pellet e polveri con notevole dislivello in altezza, ad esempio.
Di semplicissima manutenzione, sono disponibili anche in inox per il trasposto di materiali abrasivi.
Il vantaggio più evidente è che più sistemi conveyor CX montati a distanze regolari di 3-5 metri, l’uno dall’altro, sulla stessa tubazione di trasporto, permetterebbero di spostare grandi quantità di plastica in tempi ridotti, minimizzando il rischio di dispersione, e tramite un semplice circuito di valvole pneumatiche di alimentazione dell’aria compressa.
Inoltre, oggi come oggi, la tecnologia proporzionale delle valvole dell’aria compressa permette scenari applicativi funzionali e altamente efficienti in termini di consumo.
Per saperne di più: www.vuototecnica.net.
