In questa interessante animazione promossa dal CERN di Ginevra, realizzata in collaborazione con TED-Ed, si spiega perché l’utilizzo del vuoto risulta così fondamentale per la ricerca sulle microparticelle.
Si parte da una domanda importante: è possibile creare un vuoto perfetto? Il nostro universo è infatti, come sappiamo, pieno di materia ed energia, anche se molti di noi pensano allo spazio più profondo come a qualcosa di vuoto.
Nelle nostre galassie si librano una moltitudine di particelle e radiazioni elettromagnetiche. E anche nello spazio intergalattico più vasto, c’è almeno un atomo di idrogeno per metro cubo. Vi sono persino i residui delle radiazioni del Big Bang.
Nonostante questo, per motivi di ricerca è importante creare il vuoto ed è importante che avvenga al CERN, negli acceleratori di particelle, dove i fasci di particelle devono poter vagare alla velocità della luce fino a dieci ore di seguito senza colpire altri atomi vaganti.
Ci sono quindi centinaia di pompe per il vuoto che lavorano settimane per trattenere gas e detriti fuori dai tubi degli esperimenti.
Eppure, anche con un vuoto quasi perfetto rimane una fluttuazione del vuoto minima che comunque conferisce ai campi elettromagnetici una quantità di energia enorme.
Lungi dal considerare questo lavoro di studio un qualcosa che rimane tra le quattro mura di un laboratorio, i risvolti di simili esperimenti portati avanti grazie al vuoto potranno avere un impatto pratico oltre che teorico sulla nostra vita quotidiana.