Gli economisti sembrano essere quasi tutti d’accordo: dopo questa pandemia, il mondo non sarà più lo stesso. C’è chi dice che la crescita rallenterà, c’è chi dice che le risorse saranno semplicemente allocate altrove. Una domanda insiste con forza ed è quella legata all’energia. I consumatori e gli investitori si orienteranno verso un’era di attività legate all’investimento responsabile (IR) che perseguono cioè gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione però anche aspetti di natura ambientale e sociale?
L’Agenzia Internazionale dell’Energia, con sede a Parigi, nel suo report annuale World Energy Outlook, ha scritto che la risposta al COVID-19 potrebbe “rimodellare il futuro dell’energia” nell’arco dei prossimi anni.
“La crisi del COVID-19 – leggiamo – ha provocato più turbolenze di quelle provocate da qualsiasi altro evento recente della storia, lasciando cicatrici che rimarranno per i prossimi anni. Il COVID-19 ha scatenato una crisi di ferocia eccezionale nei paesi di tutto il mondo… la crisi è ancora in atto, oggi, e le sue conseguenze per il futuro dell’energia mondiale rimangono molto incerte”.
Secondo il direttore esecutivo dell’Agenzia, Fatih Birol, “il solare diventerà il nuovo re dei mercati dell’elettricità a livello mondiale… in base ai piani odierni, si avvia a segnare nuovi record di diffusione in ognuno degli anni successivi al 2022”.
L’Agenzia internazionale dell’Energia prevede anche che la domanda di carbone non ritornerà più ai livelli precedenti l’emergenza del coronavirus COVID-19, incidendo sui consumi di energia per meno del 20% sul totale entro il 2040, per la prima volta dalla Rivoluzione industriale. In particolare, la crescita della domanda di petrolio inizierà a rallentare dopo il 2030. Rimarrà “vulnerabile alle principali incertezze sull’economia provocate dalla pandemia”.
La domanda di gas naturale dovrebbe secondo l’AIE scendere del 3% quest’anno, riportando la flessione più forte dagli anni Trenta, per poi riprendersi nel corso del prossimo decennio, grazie alla crescita delle economie emergenti.
Le energie rinnovabili comunque sembrano essere le uniche forme di energia che cresceranno quest’anno.
E l’attenzione all’energia non è solo relativa ai carburanti o al loro uso diretto. Andando nel piccolo del nostro Paese, ad esempio, nel periodo 2016-2019, secondo il Rapporto annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici di ENEA e CTI (Comitato Termotecnico Italiano), sono aumentati in Italia gli edifici ad elevate prestazioni energetiche, da circa il 7% al 10% del totale, grazie al contributo di ristrutturazioni importanti e di nuove costruzioni.
Anche le produzioni alimentari e in altri settori hanno beneficiato dell’efficientamento energetico delle linee, gli imprenditori hanno investito sul risparmio e sull’efficienza dei loro impianti.
Queste tendenze, insomma, erano già in atto prima del COVID-19 e pare che nel futuro più prossimo tenderanno a manifestarsi sempre di più.
Vuototecnica lavora già da diversi anni, in collaborazione con i produttori nei maggiori settori industriali, per un maggiore risparmio energetico, supportando direttamente e indirettamente, iniziative di green economy ed efficientamento. Il vuoto è una soluzione naturalmente green.
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