Come già sappiamo, il vuoto può essere il giusto alleato per un’infinità di settori applicativi e a livello ambientale si rivela una soluzione a basso impatto, a differenza di molti altri metodi di lavorazione o gestione dei processi industriali.
Un esempio lampante della vocazione alla green economy del vuoto sono i compattatori di rifiuti, domestici o industriali, che utilizzano pompe di aspirazione per favorire il processo di riduzione dello spazio occupato dalla spazzatura.
In particolare, a livello nazionale, le discariche, gli impianti di raccolta e riciclaggio sentono molto forte questa necessità, dal momento che la produzione di rifiuti in Italia si attesta oggi intorno ai 30 milioni di tonnellate, secondo i dati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
Il problema può essere risolto, oltre che all’interno degli impianti di smaltimento, anche all’origine.
Per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ospedalieri e medicinali, infatti, esistono macchine compattatrici che grazie all’utilizzo del vuoto sono in grado di ridurre l’impatto dei rifiuti sul territorio.
La riduzione del volume dei rifiuti (in alcuni casi fino al 60%) implica infatti una serie di conseguenze benefiche per l’ambiente e per il portafoglio: un minor numero di viaggi in discarica, con conseguente diminuzione dell’apporto inquinante dei mezzi di trasporto, e risparmio nei costi di smaltimento, sul lungo periodo.
Vuototecnica progetta soluzioni con il vuoto ad hoc per ogni esigenza e da sempre è attenta all’impatto ambientale.
Per saperne di più: www.vuototecnica.net