CoBot, AMR, e mani di presa Vuototecnica: flessibilità al quadrato

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I robot collaborativi, i noti CoBot, sono ormai l’ultima tendenza, perché si adattano facilmente ai cambiamenti nella produzione. La flessibilità operativa è ciò che li rende perfetti per molti settori applicativi, in particolare per quello del packaging che necessita più di altri di numerosi cambi di formato.

In particolare, i robot mobili autonomi (AMR) stanno subentrando nel rifornimento delle linee di packaging e in altri compiti di produzione, poiché si adattano alle frequenti modifiche. Questo perché si muovono grazie a mappe che il software costruisce in loco o tramite le piantine precaricate delle strutture, utilizzando dati provenienti da telecamere, sensori integrati e scanner laser, oltre a software in grado di rilevare l’ambiente circostante e scegliere il percorso più efficiente verso l’obiettivo.

Un AMR può essere implementato in poche ore. Funziona in modo completamente autonomo e se gli si presentano davanti ostacoli come persone, pallet o muletti, può evitarli in modo sicuro, utilizzando il percorso alternativo migliore.

L’AMR necessita dunque soltanto di semplici modifiche del software per cambiare le mansioni, quindi lo stesso robot può eseguire una serie di compiti in diversi luoghi, apportando automaticamente gli aggiustamenti necessari per soddisfare i requisiti di produzione in diversi ambienti.

Le aziende hanno produzioni altamente variabili, il che significa che devono produrre e confezionare in modo flessibile e devono essere in grado di spostare gli oggetti.

Potrebbe essere necessario, ad esempio, collegare una linea di produzione a una linea di confezionamento per una settimana, ma fare diversamente la settimana successiva: in questo caso risulterebbe troppo dispendioso in termini di tempo spostare i nastri trasportatori e cambiare le mani di presa. Con i robot mobili e le soluzioni di presa e creazione del vuoto di Vuototecnica, le aziende evitano costosi tempi di fermo macchina quando devono aggiornare il layout della struttura.

Vuototecnica permette infatti l’utilizzo di alcune mani di presa in grado di adattarsi di volta in volta al cambio formato, senza bisogno di sostituzione. Nei casi più estremi la sostituzione, quando necessaria, vi porterà via solo pochi minuti, senza dover riconfigurare tutto la mano di presa.

È il caso di Octopus, sistema di presa a depressione in grado di prendere e movimentare dalla confezione alimentare, al cartone, passando per i fogli porosi, fino ad arrivare all’alluminio delle lattine e ai blister ripieni di liquido. Tutti i formati di packaging possono essere movimentati.

I piani possono essere in gomma spugna, formati da file di ventose, possono montare sistemi Bernoulli, senza contatto o, ancora, essere personalizzati in 3D.

Grazie a quest’ultima soluzione in 3D, in particolare, i problemi di manipolazione dei clienti vengono trattati caso per caso, con teste di presa customizzate ad hoc per assecondare la forma dell’oggetto da prelevare, fino ad avvolgerlo e trattenerlo. Le mani di presa sono realizzate in ABS e per questo riescono a essere allo stesso tempo resistenti e leggere.

Ma molte altre sono le soluzioni Vuototecnica adatte ai CoBot, ai robot di ultima generazione e alla loro estrema flessibilità che potrete trovare nel catalogo Vacuum solutions.

Per saperne di più: www.vuototecnica.net

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